

Rifare il pavimento può essere una necessità nella ristrutturazione di una abitazione datata oppure un lecito desiderio di dare un nuovo look alla propria casa. In entrambe i casi le scelte vanno ponderate, seguiti criteri di qualità tecniche e -molto!- di qualità estetiche. Ecco 4 risposte a 4 domande.
Quando ti prende la voglia di sistemare la casa rifare il pavimento è uno dei primi desideri a passare per la mente.
Come sempre è giusto ottenere un effetto Design che giustifichi la nostra spesa. In caso contrario è scontato che parliamo di soldi “buttati via”.
Se non viene studiato bene tutto l’abbinamento di finiture e arredi il risultato sarà avere inserito nella casa dei pavimenti nuovi, belli, magari anche costosi ma niente di più.
Sono solo dei particolari che non faranno esclamare “Wow, che bella la tua casa”.
Al contrario di quanto si pensa, invece, anche con un budget basso l’effetto Wow si può ottenere, alla grande.
Certo bisogna seguire dei criteri, quelli della vera Progettazione d’interni e non i consigli dei venditori dei negozi di pavimenti, che non conoscono l’Interior design, sono concentrati solo sulla vendita, ti propongono solo i prodotti più costosi o che vanno di moda in quel momento, senza concentrarsi e tenere presente la tua casa nel suo insieme.
Evitare errori è il primo passo da compiere quando si affronta l’esperienza dell’arredare la casa, specialmente se lo si fa in autonomia.
Per questo ho scritto la mia Guida GRATUITA “I 5 gravi errori da non fare quando arredi casa da sola”.
Se non lo hai già fatto , scarica subito la mia Guida GRATUITA, CLICCA QUI
La prima proposta che normalmente viene fatta quando si decide di rifare i pavimenti e rivestimenti in casa è quella di rimuovere quelli esistenti e sostituirli con quelli nuovi.
Il disagio che ne segue è molto: rumore, sporcizia, tempi lunghi, operai che camminano avanti e indietro sporcando dovunque…
Vi dicono che è la soluzione più sicura, più duratura e in parte è vero ma per fortuna le alternative ci sono.
Non tutte le situazioni necessitano di questo intervento.
E’ un errore scegliere questa soluzione o è un errore sceglierne un’altra? Scopriamolo insieme.
Le aziende produttrici di pavimenti hanno ricercato molto, nell’ultimo decennio, impegnate a risolvere questo problema
E anche le aziende di produzione porte si sono inventate metodi per accompagnare questo sistema della sovrapposizione, per risolvere l’annoso problema legato all’aumento di spessore del pavimento che obbligava ad accorciarle.
4 risposte a 4 domande
1.Quando si può sovrapporre?
Non sempre lo si può fare. Principalmente dipende dallo stato del pavimento esistente e dal tipo di intervento che hai in programma.
Nelle costruzioni degli anni ’60 e ’70 facilmente sono stati posati pavimenti in lastre o in graniglia di marmo e palladiana. Sono tipi di pavimenti molto solidi e ben livellati per cui si possono sovrapporre tranquillamente tutti i tipi di prodotti, con praticità e buon risultato estetico.
Nel caso di vecchie piastrelle ceramiche andrà verificato che siano perfettamente incollate.
Su moquette e linoleum, invece, è bene non sovrapporre.
L’altra variabile di cui tener conto è, come detto, il tipo di intervento che vuoi fare. Se prevede il rifacimento e l’aggiunta di tracce idrauliche ed elettriche -quindi tubi e canaline- allora va visto cosa conviene fare, in base all’entità dell’intervento.
Se stai organizzando di rifare i pavimenti può piacerti sicuramente leggere anche il mio articolo su i tipi di Posa dei pavimenti: dritta o in diagonale.
credits 1
2.Che tipi di pavimenti si possono sovrapporre?
Praticamente tutti.
Tutti i tipi che vengono usati di più: piastrelle in ceramica, parquet in tutti i formati e nelle sue imitazioni in laminato e PVC, linoleum, resine e cementi ovvero pavimenti continui.
A questo ultimo proposito può essere interessante per te approfondire attraverso il mio precedente articolo che parla di come facciano Design e siano pratici i Pavimenti continui.
3.Si può sovrapporre se c’è il riscaldamento a pavimento?
Esistono 2 tipi di situazione:
-un impianto precedente, con il suo pavimento sul quale si desidera sovrapporne uno nuovo
-un pavimento esistente sopra al quale si può stendere l’impianto di riscaldamento e , di nuovo sopra, il pavimento che si desidera.
Sì, la demolizione del precedente pavimento può non essere necessaria in entrambe i casi.
Le accortezze devono essere quelle del primo punto: che il pavimento precedente sia in ottimo stato e ben livellato, altrimenti l’installazione dell’impianto non solo non riesce perfetta strutturalmente, ma ha anche una resa inferiore.
Per esempio, un pavimento esistente che abbia delle piastrelle non perfettamente incollate, rotte o che suonano a vuoto procura sicuramente dispersioni di calore.
Quindi si può fare, ma è bene sapere che nel primo caso lo spessore che separa l’impianto dall’ambiente diventa superiore, quindi o si consumerà di più oppure si scalderà di meno.
4.Si può sul vecchio parquet?
Ecco, questo è un po’ rischioso… Il legno è , come si usa dire, un materiale “vivo”, si muove, si deforma, un po’ come se vivesse di vita propria.
L’aria secca del riscaldamento o, viceversa, l’umidità di un ambiente sono fattori che rendono il legno reattivo, instabile anche se ben trattato e ben posato.
Certo, se il pavimento esistente è ancorato perfettamente al massetto e ben verniciato la possibilità che la sovrapposizione risulti buona c’è.
E’ di consolazione, comunque, il fatto che smantellare un vecchio parquet è molto meno invasivo e disagevole dell’asporto di un pavimento in ceramica o pietra.
Finora ti ho parlato di scelte tecniche, ora ti do delle dritte sulle scelte estetiche.
N.B. Se ti concentri solamente sui singoli pezzi d’arredo, come dicevo prima, senza guardare alla casa in tutto il suo complesso rischi di inserire elementi belli, appariscenti (e magari di costoso Design) ma di non ottenere un risultato davvero studiato e armonioso, che abbia quel tocco di diversità e piacevolezza che ti fa stupire, come le case che ammiri sulle riviste e sui blog di arredamento.
Farti concentrare solo sui singoli pezzi d’arredo senza uno studio che li colleghi tra loro nella forma, colore e materiale è purtroppo un meccanismo dei venditori di arredo casa, che non sono preparati nella vera Progettazione d’interni.
Sono, ahimè, concentrati solamente sulla vendita dei singoli elementi, dato che è lì il loro guadagno.
Di questo e di molto altro parlo nella mia Guida GRATUITA “I 5 gravi errori da evitare quando si arreda casa da soli”, che ho scritto per farti staccare dai meccanismi commerciali solo del comprare e farti conoscere gli enormi vantaggi che sa darti la VERA Progettazione d’interni.
Questo perché tu lo possa, in autonomia:
-fare scelte corrette,
-ottenere un risultato d’arredamento che rispecchi il tuo stile e gusto
-risparmiare
Perché non è indispensabile acquistare costosi mobili di Design per avere una casa di Design, io lo so.Se non lo hai già fatto scarica e leggi con attenzione la mia GUIDA GRATUITA dove ti parlo di tutto questo!, per ottenere anche tu una casa ben studiata nel suo arredamento. Scarica la Guida GRATUITA,
E scrivi qui sotto nei commenti quale soluzione, tra queste che ti ho illustrato in questo articolo, pensi faccia al caso tuo e in che situazione ti trovi in questo momento.
A presto
Valeria De Marco-Interior designer-Ideatrice di Corso Arredo™
Fonte immagini:
1.DimensioneEdilizia.it
2.Systectherm.ch
Immagine di copertina: credits Archiexpo.it